Se il sonno non arriva per colpa del prurito

Se il sonno non arriva per colpa del prurito

I consigli per evitare che il prurito, caratteristico della pelle affetta da dermatite atopica, possa causare notti agitate.

Passare una notte in bianco a causa di una cena troppo pesante, di una preoccupazione o perfino di una arrabbiatura lo si può ancora accettare, ma per il prurito, no! Eppure la fatica ad addormentarsi e una qualità del riposo notturno non sempre adeguato possono essere possibili effetti collaterali della dermatite atopica.

Che sonno
Il commento è generalizzato, ovvero appartiene a grandi e piccini, che si grattano di continuo: è un dato di fatto che la dermatite atopica possa influire sulla qualità del sonno. Diversi studi scientifici attestano che, seppure il prurito sia una costante della malattia, specie in fase acuta, la voglia di grattare aumenta in particolari momenti della giornata. E fra questi ci sono proprio il risveglio al mattino e l’addormentamento alla sera.

E che fatica durante il giorno!
Anche questa opinione è condivisa da chiunque soffra di dermatite atopica, indipendentemente dall’età. È facilmente immaginabile come il sonno notturno scarso o disturbato possa avere ripercussioni sul benessere della persona, impattando su diversi aspetti. Possono infatti aumentare il nervosismo e l’irritabilità; sono possibili cali del rendimento e della qualità delle performance giornaliere, lavorative nell’adulto e scolastiche nei bambini; possono perdurare stanchezza e affaticamento anche durante le ore diurne.
Il sonno disturbato: un problema soprattutto per i più piccoli
Se il problema del prurito e le sue implicazioni notturne, come i frequenti risvegli per la voglia di grattare, possono essere in parte gestibili dall’adulto, che ha maggiori livelli di tolleranza allo stress e alla fatica, per i piccoli il mancato riposo diventa psicologicamente e fisicamente pesante.

Evidenze scientifiche dimostrano che lo scarso riposo, nel 10-15% dei bambini causa irritabilità, nervosismo, irrequietezza, stanchezza e diminuzione delle capacità di attenzione, concentrazione, efficienza e partecipazione alla vita giornaliera. Inficiando anche l’armonia della vita familiare, perché i cattivi umori dei piccoli si ripercuotono anche su mamma e papà.

 

Alla sera, via libera all’idratazione
Per smorzare rossori e toni del prurito, specie alla sera è bene alzare il livello di attenzione alla cura della pelle. Dunque per grandi e piccini, dopo il bagno o la doccia, durante i quali si raccomanda l’utilizzo di detergenti liquidi oleosi, e acqua tiepida a cui vengano aggiunti degli specifici sali da bagno in dosaggi precisi, è benefica l’applicazione di un generoso strato di crema con effetto lenitivo, idratante, emolliente per dare alla pelle tutto il nutrimento idrico di cui ha bisogno e riportare un po’ di equilibrio alla cute stressata dal continuo grattarsi.

Il bagno, specie nei piccoli, non andrebbe effettuato più di 2-3 volte a settimana per evitare che la pelle si secchi eccessivamente (a meno che non vengano utilizzati sali da bagno specifici che idratano la pelle anziché seccarla), mentre l’operazione di idratazione quotidiana e soprattutto serale non va mai trascurata: questa cura favorisce infatti il miglior controllo della malattia e consente a tutti un sonno più tranquillo, grazie ad una riduzione dei disagi e della sintomatologia correlati al prurito. Laddove indicato dallo specialista, è possibile ricorrere anche all’uso di pomate medicate per lenire il prurito.
Evitare gli agenti irritanti
Impedire che la pelle venga a contatto con tutti i molteplici agenti irritanti non è sempre possibile. Tuttavia si può fare attenzione a evitare quelli noti, specie la sera, ad esempio:

  • Cibi poco graditi alla pelle – come uova, latte, pesce, frutta secca - a cui soprattutto i bambini sono molto sensibili
  • Pigiami irritanti, ovvero di fibre sintetiche e aderenti (che stringendo non fanno dormire bene e comodi)
  • Temperature troppo elevate in camera, troppo umide o, al contrario, troppo secche

Ma soprattutto bisogna evitare di lasciare nella stanzetta dei bimbi, e in generale in camera da letto, ogni suppellettile o giocattolo che possa attirare la polvere o che sia ricettacolo di acari, come tende, imbottiture, tappeti, cuscini d’arredo ma anche peli di animali veri e peluche (se i piccoli non riuscissero a fare a meno del peluche preferito, quest’ultimo andrebbe periodicamente “trattato” al fine di eliminare gli acari: il trattamento consiste nel riporre il peluche in freezer per 24 ore per poi lavarlo con detersivo delicato. Questa pratica andrebbe ripetuta ogni 6/8 settimane).

Meglio fare giocare i bambini alle costruzioni: ne guadagneranno in salute sia fisica che mentale, perché serve da stimolo ad una maggiore creatività e ad un sonno più tranquillo e ristoratore.

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