Eczema e orticaria: è bene fare un po' di chiarezza

Eczema e orticaria: è bene fare un po' di chiarezza

Non solo dermatite atopica: eczema e orticaria
Prurito e chiazze rossastre? Sono sintomi comuni a diverse malattie della pelle. Ecco come distinguerle.

Le malattie della pelle, passeggere o croniche, non sono mai una buona compagnia. E a un occhio inesperto possono pure sembrare simili, con il rischio di un approccio non corretto, perché in effetti alcune manifestazioni come il prurito e le chiazze rossastre o desquamate spesso le accomunano. Questo può succedere nel caso dell’eczema e dell’orticaria. La cosa migliore da fare è sempre quella di rivolgersi allo specialista per la giusta diagnosi e il necessario trattamento, ma alcune indicazioni basiche possono comunque aiutare a individuare meglio la specifica problematica.

Eczema

Se avesse la facoltà di parola, l’eczema si vanterebbe della sua importanza numerica. Comprende infatti tra il 30% e il 50% di tutti i problemi di tipo dermatologico che possono colpire grandi e piccini senza differenze di età e sesso. Ma non è tutto.

Non passa inosservato. L’eczema ama “mettersi in mostra”, se non altro per il fatto che si può caratterizzare con tre periodi ben definiti:

  • una fase acuta in cui l’infiammazione violenta la fa da padrone con lesioni essudative, ma anche possibili eritemi, edemi, vesciche, secrezioni
  • una fase subacuta nella quale i sintomi dell’infiammazione diventano cronici e sviluppano papule e papulo-vescicole
  • infine la fase cronica durante la quale i processi infiammatori si attenuano e la superficie della pelle si fa più spessa e si screpola

Ama tutto il corpo. L’ambiente fertile dell’eczema è tutta la pelle del corpo, quasi senza distinzione. Infatti si affeziona al volto, al collo, alle ascelle, all’inguine, alle pieghe dei gomiti e delle ginocchia, alle mani e alle braccia e in queste sedi può scegliere di rimanere circoscritto, in piccoli spazi, lesioni limitate e superficiali o di espandersi a piacimento.

Ma da dove arriva? L’eczema è come una superstrada a più corsie perché, sebbene la manifestazione finale sia comune, ed è la comparsa di lesioni infiammate e pruriginose, la malattia può originare da almeno tre fonti diverse:

  • la causa più frequente è allergica, per via di una irritazione verso alimenti e/o farmaci, ma c’è anche una ragione da contatto, in cui l’eczema insorge dopo aver maneggiato sostanze insidiose per la pelle come vernici, solventi, smalti, deodoranti, prodotti chimici di varia natura, tinture, shampoo, coloranti, farine. Non è infatti un caso che ad essere frequentemente colpiti da eczema da contatto siano soprattutto imbianchini, lavandaie, operai impiegati nell’edilizia e nel settore tessile, pasticceri, pittori e i fornai con una forma definita addirittura “bakers eczema”
  • c’è poi l’eczema atopico: riguarda circa il 15-16% dei casi, ed è un tipo di eczema in cui la componente principale è genetica, immunologica e ambientale. In questa forma di eczema vi è spesso una storia familiare di patologie allergiche, come l’asma allergica, la rinocongiuntivite allergica, allergie agli acari della polvere, al latte o così via. Scoprire la vera causa potrebbe essere complesso, perché il più delle volte sono implicati diversi fattori interagenti fra loro
  • meno frequente è l’eczema seborroico (8% dei casi) che si presenta generalmente nei primi mesi di vita con lesioni che si localizzano generalmente nel volto, e tende a risolversi spontaneamente entro i primi due anni di vita

E adesso che si fa? La diagnosi di norma si fa con un test allergologico con dei cerotti cutanei contenenti alcuni allergeni che vengono applicati sulla cute per circa 48 ore e che sono utili a definire la natura allergica, appunto, dell’eczema. Per quello atopico invece si ricorre a un’anamnesi personale che dà indicazioni riguardo la possibile familiarità con la malattia e poi si eseguono degli esami del sangue specifici, ovvero il dosaggio delle immunoglobuline E, i cui livelli ematici, più o meno elevati, si associano alla severità della patologia.

Per ciascun eczema la sua cura. Non ci sono trattamenti pass par tout, ma bisogna scegliere quello più adeguato che sarà solo il medico a consigliare. In generale, nell’eczema da contatto sono indicate terapie sistemiche o locali che hanno lo scopo di ridurre i sintomi, specialmente il prurito, e accelerare la fine della malattia; l’eczema seborroico si tratta con preparati a base di catrame vegetale e acido salicilico; l’eczema disidrosico può necessitare di creme barriera e steroidi topici, anche accompagnati da antibiotici per sedare la componente infettiva. Per l’eczema atopico non c’è cura, ma un elemento fondamentale del trattamento consiste nella sedazione del prurito, per la quale possono essere prescritti degli antistaminici. Non va dimenticata, infine, l’importanza di una buona idratazione della pelle per il controllo della secchezza, per ridurre il prurito e l’insorgenza di nuove lesioni. Qualsiasi sia l’eczema è indispensabile utilizzare detergenti e creme idratanti non aggressivi. Vanno ricercati prodotti privi di parabeni, SLS, SLES, alcool, profumi, derivati del petrolio e conservanti artificiali. Un altro elemento fondamentale è che non contengano tracce di Nichel (Nichel tested).

 

Orticaria

Rispetto all’eczema, l’orticaria ha due caratteristiche che la rendono originale:

  • il fatto che compare all’improvviso
  • il fatto che si manifesta da subito in modo “voluminoso”: sulla pelle, nella zona interessata da orticaria, compaiono infatti pomfi rilevati, talvolta pallidi e rosati ed altre volte rossi e pruriginosi. Essi possono comparire in qualsiasi parte del corpo, compreso viso, labbra, lingua, gola, orecchie, con sfoghi di dimensioni variabili dalla grandezza di una gomma per matita ad un piatto

I diversi tipi di orticaria. L’orticaria si fa riconoscere in diverse forme:

  • orticaria acuta: dura meno di sei settimane e insorge per lo più dopo aver mangiato noci, cioccolato, pesce, pomodori, uova, bacche fresche e latte o alimenti contenenti additivi e conservanti. Può anche essere scatenata da alcuni tipi di farmaci come aspirina, ibuprofene, codeina ecc. Ci sono infine le forme di orticaria da contatto in cui la pelle reagisce a determinate sostanze con cui vengono a contatto. Uno dei casi più frequenti è quello dei guanti di lattice
  • orticaria cronica: dura più di sei settimane e può coinvolgere, oltre alla pelle, anche altri organi interni, come i polmoni, i muscoli e il tratto digerente. Si può riconoscere anche per dolori muscolari, mancanza di respiro, vomito e diarrea. Questa reazione non è quasi mai legata a un alimento o a una sostanza: è l’organismo che, in presenza di specifici allergeni, risponde con la produzione di anticorpi contro le proprie immunoglobuline E (IgE). Può trattarsi anche di un’orticaria secondaria ad altre patologie (alcune forme di epatite, malattia di Crohn, colite ulcerosa ecc.)
  • orticaria fisica: la pelle in questo caso reagisce al freddo, al caldo, all’esposizione al sole, alle vibrazioni, alla pressione, alla sudorazione e all’esercizio fisico con degli sfoghi eruttivi rapidi, che durano di norma qualche ora e l’imitati ad aree circoscritte
  • dermografismo: insorge dopo aver graffiato o strofinato insistentemente la pelle. Può insorgere anche in contemporanea ad altre forme di orticaria

Toccata e fuga. Nella maggior parte dei casi le orticarie compaiono in forma lieve, e solo in taluni casi l’organismo può arrivare a sviluppare una  reazione importante, seria, repentina, con un vero e proprio shock anafilattico dopo pochi minuti dall’esposizione all’agente tossico. E, così come arriva velocemente, l’orticaria altrettanto rapidamente scompare; infatti specie nella forme acute, che sono anche le più frequenti, le lesioni durano da pochi giorni fino, di norma, ad un massimo di sei settimane per poi non tornare più. Sono invece piuttosto rare le forme croniche, cioè perduranti, le cui  causa scatenanti non sono ancora del tutto note.

Come ti scovo. Non esistono test specifici per diagnosticare l’orticaria ma il medico o il dermatologo lo potranno capire dalla storia personale e familiare e da una visita specialistica. In taluni casi si possono eseguire test cutanei per rilevare un’eventuale allergia a sostanze o con un esame del sangue si può determinare la presenza di una infezione o malattia in corso che può dare adito allo sviluppo di orticaria.

Come ti tratto. La risposta è univoca, ovvero in qualsiasi forma l’orticaria si presenti, va trattata con una terapia ad hoc solo quando necessario. In fatti nella maggior parte dei casi l’orticaria si risolve spontaneamente entro pochi giorni. L’orticaria nella pratica. Qualche semplice rimedio pratico per gestire l’orticaria c’è. Può essere utile:

  • applicare degli impacchi freddi sulla pelle soggetta a sfogo
  • lavorare e dormire in ambienti freschi
  • indossare abiti leggeri e comodi che non strofinino la pelle
Torna al blog